La fauna selvatica in Italia è a rischio a causa di una combinazione di fattori naturali e antropici. Di seguito un'analisi dei principali rischi e delle possibili soluzioni: Urbanizzazione e infrastrutture: L'espansione delle città e la costruzione di strade frammentano gli habitat naturali, rendendo difficile agli animali spostarsi, trovare cibo o riparo. Agricoltura intensiva: La conversione di aree naturali in terreni agricoli riduce la biodiversità e limita le risorse vitali per molte specie. Ogni anno in Italia si registrano circa 15.000 incidenti stradali che coinvolgono fauna selvatica, con gravi perdite di vite animali e rischi per la sicurezza umana. Cervi, caprioli e cinghiali sono tra le specie più colpite. L'alterazione delle temperature e dei modelli climatici influisce sugli ecosistemi, modificando la disponibilità di cibo e acqua. Anfibi e rettili sono particolarmente vulnerabili ai cambiamenti di umidità e temperatura. Nonostante le normative di tutela, il bracconaggio resta una minaccia per specie protette come lupi, orsi e uccelli migratori. La presenza di specie non autoctone, come il procione o il gambero rosso della Louisiana, altera gli equilibri naturali, competendo con le specie locali per risorse e habitat. Pesticidi, plastica e altre forme di inquinamento danneggiano gli ecosistemi, mettendo in pericolo animali terrestri e acquatici. Orso bruno marsicano: Con poche decine di esemplari, è una delle specie più minacciate. Lupo appenninico: Nonostante un parziale recupero, resta vulnerabile a bracconaggio e frammentazione degli habitat. Stambecco alpino: A rischio per la riduzione dell'habitat causata dai cambiamenti climatici. Uccelli migratori: Spesso vittime di caccia illegale lungo le rotte migratorie.1. Perdita e degrado degli Habitat
2. Incidenti Stradali
3. Cambiamenti Climatici
4. Bracconaggio e Caccia Illegale
5. Specie Invasive
6. Inquinamento
Specie a maggior rischio